Spriano Communication – comunicare per innovare. Intervista a Lorenza Spriano, amministratore Spriano Communication
Non c’è innovazione senza comunicazione, perché la diffusione e comprensione di nuovi prodotti e servizi passa dalla trasmissione del loro valore. Ne abbiamo parlato con Lorenza Spriano, fondatrice di Spriano Communication, e tra i professionisti più esperti della comunicazione corporate e finanziaria, con oltre 30 anni di esperienza e più di 50 società accompagnate in Borsa come advisor di comunicazione.
Se l’importanza della comunicazione è ormai assodata per le imprese di grande dimensione, che utilizzano molteplici strumenti e canali per farsi conoscere, rimane un mezzo di sviluppo ancora poco frequentato dalle piccole e medie aziende, che in realtà sono quelle che ne hanno più bisogno per accreditarsi sul mercato. Molte di queste sono le cosiddette Pmi innovative, start up che si sono letteralmente inventate un nuovo business, spesso tanto geniale quanto difficilmente comprensibile dalla gente comune. Molte altre, invece, sono imprese affermate nel proprio core business, ma non sempre sensibili ai temi della comunicazione con cui valorizzarsi presso i propri stakeholder. Un processo complesso, ma assolutamente necessario per far arrivare al mercato la giusta informazione a corredo dello sviluppo.
Lavorando al fianco di imprenditori, manager e importanti aziende italiane e internazionali operanti in molteplici settori industriali, Lorenza Spriano ha esplorato tecniche e attitudini della comunicazione, con la prerogativa che non esiste una comunicazione omologata che vada bene per ogni situazione ma, pur nell’evoluzione, deve essere sartoriale, ritagliata sulla personalità di un manager o sui tratti distintivi di un’impresa.
Nel 2023, la comunicazione subirà notevoli cambiamenti a causa di diverse tendenze che stanno emergendo. Cosa dobbiamo aspettarci?
«Non c’è dubbio che la pandemia abbia accelerato il cambiamento rendendo evidente alle imprese e ai professionisti la necessità di comunicare virtualmente. Questo trend continuerà a crescere con l’adozione di tecnologie come la realtà aumentata e la realtà virtuale. Inoltre, le aziende cercheranno di personalizzare la loro comunicazione per ogni singolo cliente o consumatore, utilizzando tecniche di marketing basate sui dati. L’intelligenza artificiale sta influenzando la comunicazione, ad esempio con chatbot e assistenti virtuali, che possono già essere utilizzati per automatizzare alcuni processi di comunicazione e liberare il tempo degli operatori umani, consentendo loro di concentrarsi su altri compiti. Questa tendenza continuerà a crescere nel 2023, con un maggiore uso dell’IA per automatizzare e migliorare la comunicazione».
Quali attenzioni bisogna avere per comunicare l’innovazione?
«La comunicazione dell’innovazione richiede un’attenzione particolare: innanzitutto, è importante conoscerla bene per identificare gli effettivi vantaggi che il nuovo prodotto o servizio può portare per suscitare interesse e attenzione tra il pubblico; in secondo luogo, bisogna fare attenzione alla scelta dei messaggi, che devono trasferire la complessità in modo semplice ma esaustivo. In seguito, si selezionano i canali attraverso i quali diffondere la notizia, poiché ogni strumento ha le sue specificità; infine, occorre individuare i tempi più idonei per raggiungere il massimo dell’efficacia. Non bisogna mai dimenticare che la comunicazione è una freccia nella faretra dell’impresa e come tale va interpretata: un mezzo di sviluppo del proprio business per far conoscere l’azienda agli stakeholder e al mercato».
Che strumenti si devono utilizzare per essere efficaci?
«La migliore comunicazione dell’innovazione è quella che dimostra i risultati concreti. Utilizzare casi studio può essere molto efficace per dimostrare i benefici dell’innovazione e suscitare interesse. Inoltre, mostrare i risultati dell’innovazione può contribuire a creare una reputazione positiva per l’azienda, migliorando la percezione del pubblico. La comunicazione aiuta a rappresentare al meglio i risultati, ma l’abilità dell’advisor di comunicazione è consigliare lo strumento più adatto. Mi piace definirla una “comunicazione di precisione”, che massimizzi i messaggi di un’azienda o di un brand. Che sia un video, un social, un podcast, un evento o un’intervista, tutto deve essere coerente ai valori e agli obiettivi strategici di un’azienda».
Come si raggiungono questi risultati?
«Con l’ascolto, il confronto e il continuo scambio di informazioni tra azienda e comunicatore, che nella nostra visione è un partner dell’impresa, come se fosse all’interno. Gli attori coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati sono molti. In primis vi sono l’azienda e l’imprenditore che l’ha fondata, con cui è fondamentale mantenere un dialogo costante per cogliere appieno le sfaccettature del nuovo business. Dopodiché vengono i media, con cui abbiamo rapporti consolidati e costanti nel tempo, occupandoci di comunicazione da molti anni. Tra i due si pone l’agenzia di comunicazione, che ha il compito di elaborare la strategia più consona all’impresa innovativa. In qualità di consulenti ci poniamo al fianco delle imprese per condividere appieno la loro evoluzione e suggerire le attività».
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