Il capitale umano riveste oggi un ruolo fondamentale all’interno delle imprese. A prendersene cura sono anche le realtà del terzo settore, tra cui Brianza per il Cuore
Il capitale umano riveste oggi un ruolo cruciale all’interno delle imprese, in quanto rappresenta l’elemento differenziale capace di coadiuvare e veicolare la crescita aziendale.
Per questo motivo diventa quanto mai fondamentale porre una maggiore attenzione alla sua formazione e al suo benessere, che non può, quindi, prescindere dalla tutela della salute.
A prendersi cura del capitale umano delle imprese, indirettamente, sono anche le realtà del terzo settore, tra le quali Brianza per il Cuore, associazione nata in Brianza nel 1995, il cui obiettivo è quello di promuovere e coordinare iniziative sociali e sanitarie mirate alla prevenzione e alla lotta delle malattie cardiovascolari.
Nello specifico, per le aziende, questa associazione organizza dei corsi di primo soccorso e rianimazione riconosciuti da AREU (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza).
Ma il personale delle onlus non è forse esso stesso capitale umano? I volontari sono la linfa vitale delle associazioni, l’elemento fondante. Come si destreggiano, dunque, le realtà del terzo settore, nel contesto attuale dove le risorse economiche sono sempre più carenti, tra corsi per le imprese e la tutela della propria forza lavoro?
Ne abbiamo parlato con Laura Colombo, presidente della ODV, Brianza per il Cuore.
Quando nasce Brianza per il Cuore? Qual è la sua mission?
«Brianza per il Cuore nasce a Monza nel 1995. Da allora, la mission dell’associazione onlus, oggi diventata ODV (organizzazione di volontariato), è quella di promuovere e coordinare tutte le iniziative sociali e sanitarie volte a prevenire e combattere le malattie cardiovascolari (che ancora adesso rappresentano la principale causa di morte e di invalidità); promuovere l’organizzazione di interventi di pronto soccorso cardiologico in collaborazione con le strutture pubbliche e private cittadine; ridurre la mortalità e migliorare la qualità di vita dei pazienti con patologie cardiovascolari acute».
Il capitale umano è sempre più riconosciuto come un asset fondamentale per lo sviluppo delle imprese. Tutelare la salute e l’incolumità del proprio personale è pertanto indispensabile, oltreché obbligatorio. A tal proposito, Brianza per il Cuore organizza corsi di primo soccorso e defibrillazione anche per le aziende? Come sono strutturati?
«Certamente, noi organizziamo corsi di primo soccorso e defibrillazione per le aziende del territorio, ma anche per le scuole, le associazioni, le società sportive, gruppi privati e chiunque desideri imparare queste semplici manovre salvavita.
Nei programmi e progetti di Brianza per il Cuore c’è, fin dalla sua nascita, una particolare attenzione alla prevenzione. Ormai si sa con certezza che, in caso di arresto cardiaco, si hanno circa 4-5 minuti per intervenire.
Se un paziente affetto da questa patologia non viene immediatamente aiutato, le probabilità di sopravvivenza, cono senza danni cerebrali irreversibili, è molto bassa. È importante, dunque, che più persone possibili sappiano effettuare le manovre di BLS-D (Basic Life Support – Defibrillation) in modo efficace e immediato.
I nostri corsi sono riconosciuti e ufficializzati da AREU: sono strutturati con una parte teorica di circa 40 minuti e una parte pratica che ha una durata di circa 4 ore. I partecipanti vengono divisi in gruppi di 6 persone: con il supporto di un istruttore eseguono su un manichino le manovre di rianimazione con massaggio cardiaco e uso del defibrillatore.
Al termine del corso viene rilasciato un certificato AREU di idoneità. Con 5 ore di corso si diventa cittadini salvavita».
Ci sono altre attività, connesse alla salute del cuore, che si inseriscono nel tessuto delle imprese?
«Assolutamente sì. All’interno dei corsi che organizziamo per le aziende, allo studio teorico delle tecniche di primo soccorso, affianchiamo una sorta di vademecum per invitare i partecipanti a adottare uno stile di vita sano e salva cuore: informazioni medico- scientifiche, consigli di prevenzione, come l’eliminazione del fumo di sigaretta, ormai universalmente noto come responsabile di gravi danni a livello cardiaco, polmonare e non solo; e il monito a praticare attività fisica in maniera costante e a seguire una dieta equilibrata, senza eccessi come alcool o grassi».
I volontari sono il prezioso capitale umano delle realtà del terzo settore. Quali azioni attua Brianza per il Cuore per tutelare i propri volontari?
«I volontari sono un elemento essenziale nelle realtà del terzo settore, nessuna associazione potrebbe sopravvivere senza il loro prezioso supporto.
Oggi, infatti, le risorse economiche sono sempre più carenti ed è impossibile avere aiuti a pagamento. In Brianza per il Cuore, ci sono due categorie di volontari: gli istruttori per i corsi BLS-D, che sono infermieri, medici o vigili del fuoco e, quindi, perfettamente formati e addestrati; e i volontari che intervengono nell’organizzazione delle manifestazioni.
Tutti sono assicurati e nessuno viene impiegato in attività per cui non ha avuto adeguata formazione. Ognuno aiuta secondo la propria inclinazione e le proprie competenze.
Il loro prezioso supporto si concretizza in maniera particolare in occasione di un importante evento che, ogni anno a fine settembre, organizziamo in occasione della Giornata mondiale del cuore, all’interno del Parco di Monza: si tratta della Brianza per il Cuore RUN, a cui si affiancano le “Isole della Salute”, nelle quali si fa prevenzione sul campo, attraverso il controllo del colesterolo, della glicemia, della pressione e delle carotidi.
Ogni attività di prevenzione si chiude con un report finale stilato dai medici volontari. Un evento di grande richiamo per il territorio, che senza i volontari, sanitari e non solo, non potrebbe esistere».
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