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Archygram progetta il futuro del patrimonio culturale

Archygram progetta il futuro del patrimonio culturale

Attraverso l’intelligenza artificiale, Archygram, startup lombarda, propone dei modelli virtuali 3D di architetture e monumenti del passato, riportandoli in vita tramite immagini e video dagli archivi, così da dare un futuro al patrimonio culturale italiano. Ma le applicazioni del loro progetto non si fermano qui, coinvolgendo anche il settore del gaming e dell’e-commerce

Tra le tendenze visionarie sul futuro di alcuni settori, è senza dubbio strategico il ripristino del patrimonio edilizio, anche di pregio, già esistente, non solo per un effettivo recupero dei materiali – la cui disponibilità sembra sempre più ridotta – ma anche per riqualificare l’esistente piuttosto che costruire ex novo, abbattendo l’impatto sull’ambiente da più punti di vista. Ma per contrastare l’enorme impatto del settore edile (che risulta da molti studi essere tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni di CO₂), per procedere ed ottimizzare tutto questo, compresa la capacità di calcolare misure e numerosi dati in tempi incredibilmente rapidi, può entrare in gioco proprio la tecnologia. Per valorizzare design, architettura e velocizzare in primis i rilievi, ci sono infatti imprese e start up che hanno colto l’enorme potenziale del settore. Simbolo di un incontro felice di intenti, eccellenze italiane e alta tecnologia applicata è in tal senso Archygram, startup lombarda che si è anche aggiudicata il premio tematico ICT (tecnologie dell’informazione e dei nuovi media) alla XX edizione della più grande e capillare Business Plan Competition italiana, promossa dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition – PNICube, ospitata al termine dello scorso anno dall’Università degli Studi dell’Aquila. A capo del progetto premiato e tra i fondatori c’è Francesca Condorelli, ingegnere di formazione e già ricercatrice alla Facoltà di Bressanone (dove ha una cattedra per Ambienti digitali per la comunicazione) seppur da tempo al lavoro sulla ricerca nell’ambito della modellazione 3D e dell’intelligenza artificiale. Una visione, la sua, che si è concretizzata e da subito rivelata vincente proprio perché estremamente attuale. A disposizione, infatti, c’è un vero archivio di dati, tutto italiano, che soffre oggi di una generale mancanza di stime, inventariati e monitoraggi, elementi che compromettono un generale potenziale e, di conseguenza, la stessa tutela di tali beni. Inoltre, nel quadro del vastissimo patrimonio architettonico, artistico, culturale andato distrutto o non più visibile nella nostra epoca, la possibilità che ora scaturisce da questa nuova applicazione è quella, infatti, di ricreare modelli virtuali 3D di monumenti ed architetture perdute, usando dati come immagini e video storici depositati nei nostri polverosi archivi.

Proprio per «recuperare la bellezza del patrimonio culturale perduto attraverso l’IA» come recita il claim, Archygram ha proposto così – all’interno di un programma di incubazione/accelerazione per il settore turismo – un software tecnico per il rilievo fotogrammetrico, in grado di dialogare con una piattaforma che sintetizza dati utili (proprio grazie all’intelligenza artificiale) trasformando il tutto in progetti architettonici.

«Il nostro software, ancora in fase di sviluppo – ci spiega Francesca Condorelli, ceo dell’azienda premiata – permette di ottenere rilievi metrici in modo automatico. A partire da immagini scattate con un telefono, dopo una fase di elaborazione, si ha come output un disegno contenente le informazioni necessarie al progettista. E la vera l’innovazione è quella di utilizzare immagini di bassa qualità come quelle di un telefono per ottenere misure precise». Non solo. La precisione dell’applicazione apre ad un potenziale mercato (ad esempio anche quello del patrimonio immobiliare) che ha grandi numeri anche nel solo contesto italiano. «Se facciamo riferimento al mercato delle ristrutturazioni in Italia, è sicuramente in crescita e supera i 7 miliardi di euro all’anno. Ma le applicabilità sono molte – continua la ceo di Archygram – di sicuro in tutti gli ambiti in cui è necessario prendere le misure di oggetti e spazi». È difficile, infatti, pensare a delle vere e proprie “frontiere” quando si parla di salvaguardia, contro il tempo e contro l’oblio, ecco perché in prospettiva si parla di sviluppi ulteriori che questa applicazione lascia intendere, anche in altri settori persino non così affini tra loro.

«Stiamo iniziando a guardare il settore dell’e-commerce e del gaming. La potenzialità risiede nel fatto che tramite la nostra tecnologia si possono ottenere modelli 3D di alta precisione senza usare strumenti costosi e di difficile utilizzo» ci dice infatti Condorelli. Prossimi obiettivi? «Stiamo ampliando il nostro team – conclude – e stiamo testando la tecnologia, per aggiungere nuove feature alla piattaforma». Ad maiora.

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Antonella Tereo
Giornalista specializzata in attualità, lifestyle e turismo

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