Verso Milano Cortina 2026. Abbiamo parlato con l’assessore allo Sport, al turismo e alle Olimpiadi di Bormio Samanta Antonioli
La destinazione ha una lunga esperienza in materia di vittorie. Bormio è tra le tappe (tecnicamente, host venue) incluse quasi “di diritto” nella mappa delle prossime Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 e occupa uno degli avamposti più interessanti anche per vari aspetti sul piano non solo logistico, ma su quello del coinvolgimento delle risorse, anche umane.
Oltre, infatti, a un intervento sulle famose terme – costato oltre 13 milioni di euro – un upgrade dell’energia sugli impianti e nelle aree interessate (che coinvolgerà il progetto globale, passando da una fornitura di 15 megawatt a 27 megawatt di potenza), cablaggi in fibra e una ricca e distribuita riqualificazione degli spazi adibiti alle varie discipline e incontri sportivi (come il Pentagono, l’area sportiva e multifunzionale), c’è poi un impegno preciso che tutto il
territorio segue e condivide in vista del grande evento. «Ci sono due punti su cui insistiamo in tutti gli incontri, perché continuano a essere fondamentali – ci spiega l’assessore allo Sport, turismo e alle Olimpiadi di Bormio Samanta Antonioli – e sono la sostenibilità e la legacy».
Nel primo caso, si punta sull’intera riqualificazione degli alberghi contrattualizzati da Fondazione Milano Cortina, che esige per queste strutture una certificazione ambientale E-Label. Poi c’è la presenza di nuovi immobili che devono seguire procedure Nearly Zero Emission Building, un Piano d’eliminazione di barriere architettoniche (PEBA), il ripristino di aree temporaneamente interessate dall’evento e il loro riutilizzo al termine.
Ma poi, un secondo caso resta su iniziative, beni e servizi a favore delle persone che vivono il territorio, perché se un occhio va alla sostenibilità ambientale l’altro è per quella economica e sociale. Ottica che può diventare una sorta di welfare pro-Olimpiadi. La road map che prepara l’arrivo all’appuntamento per tutte le host venues, infatti, conosce regole che hanno a che vedere con progetti a lungo termine, che siano un vero e proprio investimento per le stesse risorse impiegate.

Dietro ad attrezzature e riqualificazione degli impianti sportivi, delle arene multifunzionali, dei centri congressi e degli spazi collettivi, non solo si migliora l’attrattività turistica (e si innalza lo standard attuale nel settore), ma si punta a una governance e una crescita del capitale umano che prende anch’esso un suo posto nella preparazione all’evento, quasi fosse un indotto capace di diventare in un secondo momento strategico.
Lo dimostra la scelta di una nuova forma di compartecipazione tra pubblico e privato che si sta sviluppando verso nuove sfide e progetti, come la nascita di un comitato locale, la Fondazione Bormio, con partecipazione pubblica (Comune di Bormio, Provincia di Sondrio, CMAV) e privata (Sci Club Bormio, Sci Club Alta Valtellina, USB, Ass. Albergatori e Case Vacanza, e SIB).
«È una parte tra le più difficili per noi, ma abbiamo voluto creare una governance anche nel nostro territorio. L’amministrazione comunale in questo è stata molto coinvolta – continua l’assessore Antonioli – e non è stata solo dettata dalla necessità di rispettare delle indicazioni generali distribuite anche alle altre host venues».
Una prospettiva locale, insomma, colta per il futuro del luogo e al di là dell’evento e che, quindi, guarda anche alle nuove generazioni. In aggiunta, infatti, si accompagna a tutto il piano persino il Progetto Volontari, rivolto ai giovani, per i quali sono stati predisposti degli eventi di selezione e di formazione per entrare nella squadra di risorse che renderanno possibile la manifestazione sul territorio di Bormio.
Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano Cortina 2026 sono senza dubbio un’occasione anche professionale per potenziare il territorio perché segua questa visione in ottica anche locale, investendo nelle proprie risorse e nei progetti a esse inerenti a lungo termine.
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