Brugola, unisce tradizione, innovazione e sostenibilità. Ne abbiamo parlato con Jody Brugola, presidente di Brugola OEB
Brugola è un’azienda italiana che ha creato un prodotto rivoluzionario, diventato così iconico da essere riconosciuto ancora oggi con il nome del suo inventore. Da quasi un secolo, la società conserva inalterata una peculiarità, una sorta di “marchio di fabbrica”: la forte connotazione Made in Italy.
Anche dopo l’internazionalizzazione nel 2015, con l’apertura di una sede negli Stati Uniti, Brugola ha scelto di mantenere il territorio italiano come cuore pulsante della produzione, della ricerca e dello sviluppo. Tutte le fasi di progettazione e studio dei prodotti sono realizzate in Italia, grazie a risorse altamente qualificate. L’intera catena produttiva si svolge tuttora negli stabilimenti di Lissone.
«Questo modello produttivo dimostra come competenze, innovazione e know-how Made in Italy permettano di competere con successo nei mercati globali, rafforzando la leadership del nostro Paese», afferma Jody Brugola, presidente di Brugola OEB e nipote del fondatore Egidio Brugola.
L’intenso legame con il luogo d’origine e il brand Made in Italy ha portato di recente la famiglia Brugola a riacquistare, dopo 34 anni, la proprietà totale del gruppo. Con Lombardia Economy, il presidente di Brugola OEB ha ripercorso l’evoluzione dell’azienda, le innovazioni introdotte e l’impegno per il territorio.
Brugola OEB è una multinazionale italiana, leader nella produzione di viti per il settore automotive. Può raccontarci i punti salienti della storia dell’azienda, quelli che l’hanno resa ciò che è oggi?
«Fondata nel 1926 come Officine Egidio Brugola, l’azienda ha iniziato la sua attività producendo viti, rondelle e anelli speciali. Egidio Brugola, con la sua genialità e visione innovativa, ha rivoluzionato il settore brevettando, nel 1946, la vite a testa cava esagonale con gambo a torciglione, conosciuta oggi come vite brugola.
Questo prodotto, altamente performante, è stato prodotto in serie e si è rapidamente affermato, grazie alle sue caratteristiche meccaniche. Negli anni ’80, la vite brevettata da Egidio Brugola ha trovato applicazione nel settore automobilistico, diventando un elemento fondamentale nei processi di assemblaggio dei motori endotermici dei veicoli.
Con un’attenzione costante alla qualità e investimenti in ricerca e sviluppo, Brugola OEB si è trasformata in una multinazionale leader, riconosciuta a livello globale come sinonimo di eccellenza e innovazione.
Oggi l’azienda, guidata da me – rappresentante della terza generazione della famiglia Brugola – produce viti e componenti di fissaggio per il settore automotive sia per veicoli elettrici, sia per veicoli endotermici ed è un concreto punto di riferimento per le principali case automobilistiche».
Quali innovazioni tecnologiche o strategiche avete introdotto negli ultimi anni per mantenere la vostra posizione di leader nel mercato?
«In un mercato altamente competitivo, mantenere la leadership richiede costante sviluppo e una visione strategica ben definita. Negli ultimi anni abbiamo investito molto in tecnologie, macchinari e automazione, con l’obiettivo di rafforzare il concetto di Industria 4.0.
Ciò ci ha permesso di elevare in maniera significativa le nostre potenzialità, in ambito di innovazione, produttività ed efficienza energetica. In Brugola oggi, non ci limitiamo a produrre solo viti, ma sviluppiamo componenti speciali di fissaggio, in grado di soddisfare le esigenze dei car maker mondiali, i nostri principali clienti.
Allo sviluppo delle tecnologie e dei prodotti, si affianca un’altra componente indispensabile per la nostra attività: quella umana. È grazie al talento, all’impegno e alla dedizione dei nostri collaboratori che possiamo trasformare la tecnologia in valore reale.
Le risorse umane sono al centro di tutto ciò che facciamo quotidianamente. Questo equilibrio tra tecnologia d’avanguardia e centralità del fattore umano è ciò che consente a Brugola di mantenere ancora oggi una posizione di leadership nel settore globale dell’automotive».
Nel recente passato c’è stato il ritorno della proprietà in mano alla famiglia Brugola. Come è avvenuto questa operazione e ora quali sono gli obiettivi per il futuro?
«Ad aprile del 2024, abbiamo concluso un’operazione strategica molto importante per l’impresa e per la mia famiglia: dopo 34 anni, abbiamo riacquisito delle quote di minoranza possedute da due soci. È stata un’operazione complessa, ma necessaria.
Rappresenta un traguardo aziendale e familiare atteso da decenni. Personalmente, è qualcosa che sentivo il dovere e il desiderio di fare in onore di mio padre e, prima ancora, di mio nonno, i quali hanno dedicato grande passione e impegno alla costruzione di questa società.
In Brugola, crediamo profondamente nei valori familiari e nella responsabilità verso le future generazioni. Grazie a questa operazione possiamo continuare a portare avanti il nostro piano di espansione e crescita orientato a soddisfare la domanda del mercato con prodotti sempre più innovativi e performanti».
Brugola è un’impresa che ha arricchito la storia del territorio in cui è nata: la Brianza. Ormai fa parte della cultura di questo luogo: come viene percepita dalla cittadinanza locale e dalle istituzioni? Avete mai realizzato eventi o attività che ripercorrano la storia e le evoluzioni della società?
«Brugola OEB non è solo un’azienda di successo, ma una realtà profondamente radicata nella storia e nella comunità della Brianza. La collettività locale ci ha sempre sostenuto e noi ci impegniamo a restituire quanto ricevuto, con progetti culturali, sociali e ambientali.
L’azienda sostiene attivamente il territorio con iniziative concrete, tra cui donazioni per la Croce Verde e altre associazioni locali, dimostrando un forte senso di responsabilità sociale. A queste azioni si affiancano progetti a lungo termine, come il bambuseto realizzato in collaborazione con il Comune di Muggiò: un’iniziativa che riflette l’impegno di Brugola per la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.
Questi interventi non sono solo un tributo al passato dell’azienda, ma riflettono anche la nostra visione per il futuro, focalizzata da un lato sul consolidare un rapporto di fiducia con la comunità e dall’altro sul rafforzare il ruolo di Brugola OEB come leader globale. La nostra mission non è solo crescere come azienda, ma farlo insieme al territorio che ci ha visto nascere, creando valore per le persone e l’ambiente».
Brugola è un perfetto esempio di azienda Made In Italy, con una catena di produzione interamente entro i confini italiani: dal suo punto di vista quanto è importante tutelare le aziende italiane, riportare la produzione “in casa”, per rafforzare la posizione del nostro Paese sul piano economico internazionale?
«Tutelare le aziende italiane è fondamentale. Questo non solo rafforza l’economia nazionale, ma garantisce quella qualità e quell’innovazione che il nostro Paese è in grado di offrire. Perché l’Italia possa continuare a distinguersi nel panorama internazionale è essenziale creare un sistema che supporti le imprese attraverso incentivi e politiche mirate.
Per noi, il Made in Italy non è solo una questione di produzione, ma un valore che guida ogni aspetto della nostra azienda. Attraverso l’eccellenza, l’innovazione e la valorizzazione del nostro territorio, intendiamo continuare a rappresentare il meglio del nostro Paese nel mondo».
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