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Il lavoro di Teicos in Lombardia

213 mila m2 riqualificati per un risparmio annuo di energia pari a 1514,50 GWh: il lavoro di Teicos in Lombardia

Il Parlamento europeo ha organizzato il tavolo di lavoro “Changemakers and Policy Dialogue” per capire come la riqualificazione energetica degli edifici possa contribuire a rispondere alle sfide climatiche e abitative del futuro

Teicos, unica azienda italiana invitata in qualità di changemakers, ha presentato il successo di CoRen come strumento efficace per la riqualificazione energetica degli edifici e le analisi realizzate grazie ai sensori del progetto SPICA finanziato da Regione Lombardia

70 edifici riqualificati in Lombardia con una media di 3 salti di classe energetica negli ultimi 4 anni, di cui 37 a Milano. Sono i condomini ristrutturati da Teicos – azienda edile milanese specializzata nella ristrutturazione energetica del costruito, grazie alla metodologia CoRen: studiata e sviluppata dall’ azienda stessa, prevede la co-progettazione degli interventi di deep renovation insieme alla comunità condominiale, in un processo decisionale condiviso e fondato sulla comprensione del valore economico ed energetico dell’intervento.

Tra i lavori realizzati vi è il condominio degli anni ‘70 in via Ca’ Granda a Milano: attualmente in lavorazione, già quattro delle sei torri del complesso condominiale di 30mila metri quadri hanno ottenuto un salto di classe dalla F alla C. Tra i risultati ottenuti con CoRen vi sono anche casi di realizzazione di interventi molto ambiziosi dove i condòmini, compreso il valore del progetto, hanno deciso di investire il massimo delle risorse per ottenere risultati straordinari. Un esempio è il progetto realizzato a Monza, in via Mazzucotelli, che ha visto un risparmio energetico del 74% con un salto di 5 classi, dalla E alla A2.

Complessivamente Teicos ha ristrutturato 70 edifici dal 2019 e 2023, in buona parte con la metodologia CoRen e in parte grazie alla spinta data dai bonus vigenti, andando così a riqualificare in Lombardia una superficie complessiva di 213.465,90 metri quadrati che consente un risparmio di energia annuo pari a 1514,50 GWh. È come se ogni anno venissero piantati 28.865 alberi, equivalenti a una copertura di 39 campi da calcio, in grado di ottenere un risparmio annuo pari a 3.396 tonnellate di Co2. Se valutiamo i 30 anni come durata media di un intervento di qualificazione, i numeri sono ancora più ambiziosi: si risparmiano in prospettiva 101.878,09 tonnellate di Co2.

Monitoraggio delle prestazioni energetiche nel tempo

In decine di appartamenti di questi edifici grazie al progetto SPICA – Sharing Power Information for Citizen Awareness – finanziato da Regione Lombardia, sono stati installati sensori per verificare il miglioramento del comfort ottenuto dopo la riqualificazione energetica. I dati rilevati sono stati studiati dall’Università di Padova, dipartimento di Ingegneria Industriale. Dalle analisi è emerso che gli appartamenti riqualificati migliorano notevolmente il comfort termico non solo in inverno ma anche in estate. Infatti, nei mesi più caldi, la riqualificazione ha portato un abbassamento medio di 2 °C della temperatura  interna, rispetto alla situazione pre-intervento, addirittura nelle abitazioni  prive di impianto di climatizzazione.

Se consideriamo che uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine ha certificato che nel 2022 in Europa ci sono stati 61.672 decessi per colpa del caldo eccessivo, di cui 18.010 solo in Italia e ha stimato che, in assenza di una soluzione efficace, l’Europa dovrà affrontare una media di oltre 68.000 morti premature ogni estate entro il 2030 e oltre 94.000 entro il 2040, è facile comprendere l’importanza di adattare i nostri edifici alle sfide termiche imposte dal riscaldamento globale.

Cecilia Hugony, AD di Teicos,  ha presentato la metodologia CoRen e l’impegno di Teicos al tavolo di lavoro Changemakers and Policy Dialogue organizzato da BPIE, Building Performance Institute Europe, presso il Parlamento Europeo. Hugony rappresentava l’unica azienda italiana presente, insieme ad altre tre europee (provenienti da Madrid, Croazia e Belgio)  selezionate dal BPIE per aver saputo trasformare la sfida della riqualificazione energetica in un’opportunità nel proprio Paese, realizzando case history ad alto impatto qualitativo.

Secondo dati dello studio Symbola Cresme, il patrimonio edilizio italiano è il più grande d’Europa con 599 abitazioni per 1.000 abitanti rispetto a una media europea di 506. Un’indagine ENEA calcola un totale di 12 milioni di edifici residenziali (88%)*, rispetto a 1 milione e mezzo di edifici pubblici (pari all’11,9%).

Il 46,7% di queste strutture si trova in zone fredde, dove il tema dell’efficienza energetica assume un’importanza ancora maggiore. Si pensa erroneamente che questi numeri siano dovuti solo al grande peso degli edifici storici ma, come confermano i dati ISTAT, quasi la metà delle costruzioni esistenti Italia e è stata edificata tra gli anni ‘50 e il 1991, anno in cui è entrata in vigore una prima normativa sull’efficienza energetica.

 «Gli edifici italiani, a seconda della loro destinazione d’uso, hanno un consumo energetico medio compreso tra 150 e 600 kWh/m² annui. Gli edifici NZeb – Nearly Zero Energy Building hanno invece un consumo energetico medio pari a circa 75 kWh/m² annui. Dobbiamo lavorare per ridurre i consumi energetici e al contempo aumentare la salubrità e il comfort delle case in cui viviamo.

Quando si parla di “adaptation to climate change” si intende infatti quell’insieme di misure che assicurano la salute delle persone di fronte ai cambiamenti climatici in atto (pensiamo ad esempio alle ondate di calore) e queste comprendono necessariamente gli interventi sugli spazi abitati. Su queste linee guida possiamo proseguire il percorso per la riqualificazione del nostro patrimonio edificato» prosegue Hugony.

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