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La rivoluzione di Postbiotica

Dalla ricerca italiana nasce un nuovo approccio alla salute basato sui postbiotici. Con Katia Valerio, Ceo di Postbiotica, esploriamo i benefici di questa rivoluzione biotecnologica

 Postbiotica è un’azienda biotecnologica, con mente e anima in Italia, frutto di anni di ricerca sul microbiota, che ha permesso di portare innovazione nei processi naturali per metterli al servizio delle persone. Con Katia Valerio, Ceo di Postbiotica, ripercorriamo le tappe che hanno segnato la crescita dell’azienda e scopriamo i benefici legati ai postbiotici e ai processi sviluppati da Postbiotica.

Qual è il percorso che ha portato alla nascita di Postbiotica?

«Postbiotica è stata fondata dalla professoressa Maria Rescigno, tra le figure più autorevoli sullo studio del microbiota, insieme al dottor Giuseppe Penna, ed è il risultato di anni di ricerche. Oggi la professoressa è ordinaria di Patologia Generale, prorettrice alla ricerca di Humanitas University e group leader a Humanitas Research Center dove dirige l’Unità di Immunità delle mucose e microbiota.

Rescigno ha studiato il microbiota intestinale con un approccio innovativo e con un certo anticipo sui tempi ha iniziato a indagare le connessioni tra il microbiota dell’intestino e le funzionalità di altre parti del corpo. Il microbiota è la popolazione di microrganismi, batteri, virus, funghi, che ospitiamo nel nostro corpo. Il microbiota intestinale rappresenta la comunità di organismi più numerosa nel nostro corpo ed esercita un’influenza rilevante sul benessere e sul funzionamento del sistema immunitario.

Un microbiota sano e in equilibrio, rafforza il sistema immunitario, influenza il metabolismo e persino il comportamento. Grazie a questa consapevolezza, Rescigno ha brevettato un processo di fermentazione denominato PBTech®, che permette di riprodurre in laboratorio ciò che avviene nel nostro intestino. Questo processo consente di ottenere i postbiotici in ambiente controllato, al di fuori dell’organismo umano.

I postbiotici sono, dunque, il frutto dell’attività metabolica dei batteri e svolgono funzioni antinfiammatorie, proteggono la membrana intestinale e, più in generale, favoriscono un corretto funzionamento dell’intero organismo.

Il termine “postbiotico” deriva dal fatto che il processo di fermentazione avviene al di fuori del corpo umano e consente di ottenere sostanze bioattive prodotte dai batteri. Il termine “post” indica che questi composti vengono generati a valle del processo metabolico batterico».

Perché sono importanti i postbiotici e quali sono i loro benefici?

«I postbiotici svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute intestinale e generale. Grazie alle loro proprietà antinfiammatorie e protettive per la membrana intestinale, favoriscono il corretto funzionamento dell’organismo. La disbiosi intestinale, ovvero la mancanza di equilibrio del microbiota, può portare a diverse patologie, tra cui gastrite, morbo di Crohn e sindrome dell’intestino permeabile.

Questi squilibri possono anche avere ripercussioni su altre parti del corpo, come per esempio a livello dermatologico contribuendo allo sviluppo di dermatiti, psoriasi e, secondo alcuni studi, possono incidere persino sulle malattie neurodegenerative».

In cosa si differenzia il postbiotico rispetto ai più conosciuti probiotici?

LOMBARDIA ECONOMY - La rivoluzione di Postbiotica
Katia Valerio

«I postbiotici non sono in competizione con i probiotici, ma rappresentano una categoria diversa. I probiotici sono batteri vivi che, una volta ingeriti, possono colonizzare l’intestino e apportare benefici. I postbiotici, invece, non contengono batteri, né vivi o morti o inanimati, ma sono il risultato del metabolismo batterico e hanno il vantaggio di essere più stabili. Questa caratteristica ne consente un utilizzo più versatile, sia negli integratori alimentari che nei prodotti dermocosmetici».

Quali prodotti possono essere realizzati con i probiotici?

«Postbiotica produce integratori alimentari con una gamma di cinque prodotti specifici: un prodotto per il ripristino dell’equilibrio intestinale, un prodotto che è una soluzione per problemi di dissenteria e stipsi; un rimedio per il gonfiore addominale; un integratore per il potenziamento delle difese immunitarie.

Oltre alla produzione di integratori a marchio proprio, Postbiotica fornisce la materia prima   impiegata in settori diversi, dalla dermocosmetica agli integratori per il latte destinato ai neonati. La materia prima che viene prodotta, anche con certificazione biologica, può avere un ambito di impiego davvero molto ampio non solo nell’integrazione alimentare, ma anche nella cosmetica, dermocosmetica, in ambito clinico dermatologico, fino alla possibilità di trovare utilizzo nel pet food e in agricoltura».

Il postbiotico può essere impiegato anche in ambito farmacologico?

«Per questo servono maggiori studi clinici, alcuni per noi sono in itinere. Guardando al futuro, vogliamo muoverci nella direzione di prodotti farmaceutici o, mi si passi la definizione, quasi farmaceutici. Stiamo lavorando soprattutto in ambito di supporto per le terapie antitumorali, muovendoci in due direzioni.

Da un lato, il postbiotico potrebbe essere usato per ridurre gli effetti collaterali delle cure chemioterapiche: studi preliminari hanno dimostrato che l’utilizzo del postbiotico come supportive care nelle terapie oncologiche, in particolare nel cancro al seno, può aiutare le pazienti a tollerare meglio il trattamento e a completare la terapia senza interruzioni.

L’altra direzione è quella del miglioramento dell’efficacia dell’immunoterapia: sono in corso ricerche per valutare il potenziale dei postbiotici nell’aumentare la risposta immunitaria contro i tumori. Le prime pubblicazioni scientifiche su questo tema stanno iniziando a emergere».

Quali sono gli obiettivi di Postbiotica per il 2025?

«Il principale obiettivo per il prossimo anno è far crescere la consapevolezza e la cultura del postbiotico. Ciò consentirà di ampliare le possibilità di utilizzo e applicazione del postbiotico, esplorando i benefici su altre parti del nostro organismo e altre aree funzionali: ossa, cavo orale, pelle, memoria, problematiche ginecologiche, benessere psicologico e psico-fisico.

In parallelo, vogliamo far crescere la gamma dei prodotti a nostro marchio nella linea Postbiotix. Ampliando poi ulteriormente lo sguardo, pensiamo ci siano grandi possibilità nell’ambito della dermocosmetica e dermatologia clinica, dal quale ci attendiamo grandi soddisfazioni. Infine, desideriamo intensificare la ricerca in ambito oncologico per sviluppare soluzioni concrete per il mercato».

Guardate anche al mercato internazionale?

Attualmente, l’azienda si concentra sulla crescita nel mercato italiano, ma guarda con interesse anche allo sviluppo internazionale. Tuttavia, per il settore nutraceutico e farmaceutico, l’espansione all’estero richiede attenzione, poiché ogni paese ha una regolamentazione specifica. Ma è sull’Italia che vorrei porre l’accento: un aspetto che tengo a sottolineare è il fatto che il nostro postbiotico è frutto di una ricerca tutta italiana, che nasce nelle università, nell’ambiente scientifico italiano da cervelli e competenze del nostro Paese ed è dimostrazione del fatto che in Italia ricerca scientifica e innovazione possono svilupparsi con successo».

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