Suoni intelligenti per la micromobilità
Nell’ecosistema urbano dei grandi centri la micromobilità si fa sempre più largo, associando al concetto di sostenibilità, l’evoluzione stessa del veicolo come mezzo agile. Ma anche sicuro?
Un esperimento è pronto a testare e scoprire il suono che renderà più sicuri i monopattini in città
I rumori di fondo coprono ogni sibilo e percepire l’arrivo improvviso di un monopattino nel caos cittadino è quasi impossibile, per tutti. Questo è proprio ciò che ha spinto Dott, società olandese produttrice di monopattini e veicoli a due ruote elettrici, a interpellare l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti per effettuare alcuni interessanti test con la realtà virtuale, studiati poi dai ricercatori dell’Università di Salford nel Regno Unito. «Si tratta di una serie di suoni per monopattini elettrici, attentamente progettati per trovare il giusto equilibrio tra la massima visibilità del veicolo e il minimo inquinamento acustico. L’utilizzo della realtà virtuale – ha detto Antonio J. Torija Martinez, ricercatore dell’ateneo inglese – per creare scenari immersivi e realistici, in un ambiente di laboratorio sicuro e controllato, ci consentirà di ottenere risultati solidi». Attraverso, infatti, tecnologie avanzate e nuovi software si stanno affinando tecniche ed applicazioni che porteranno ad un risultato ancora solo apparentemente lontano: la sicurezza di un nuovo mezzo di trasporto, a beneficio di tutti, a cominciare dalle categorie di passeggeri più fragili. Un esperimento che ha visto terreni di prova diversi, in tutta Europa, immergendo idealmente nel traffico di Londra, Stoccolma e Madrid, ma anche con la congestionata piazza di Milano proprio ad inizio anno.
Attraverso un visore per la realtà virtuale, l’interazione audio dei partecipanti con auto e monopattini elettrici ha mostrato come – in un crescendo di rumori, da quelli di fondo a quelli di situazioni più caotiche – percezioni e risposte potessero dare spunti da rielaborare, creando un bagaglio utile per arrivare a soluzioni da installare su questi mezzi in un vicino domani.
«Così, possiamo “sentire” e distinguere l’arrivo di questo mezzo – ci spiega Alberto Piovani, presidente sezione territoriale UICI di Milano, tra i tester del progetto – L’idea di dotarlo di un suo rumore è la vera soluzione, per poter sentire anche la sola presenza. In una realtà come Milano, altrimenti, è un rischio enorme ogni giorno. Infatti, pur non mettendo in dubbio l’utilità dei monopattini, oggi di fatto sono allo stesso tempo strumenti anche pericolosi».
Ma quello che propone il progetto è anche di andare al di là dei suoi risultati, come lo stesso Andrea Giaretta, Regional General Manager di Dott sottolinea. «Se uniformemente recepito, a prescindere se in Italia o altrove – ci spiega – si potrebbe stabilire uno standard utile e riconosciuto, poiché mi aspetto che il legislatore vada a cogliere le buone pratiche messe in campo dai leader di mercato».
Un tema che apre anche verso altre ragioni. «Più che il fattore economico – continua Giaretta – c’è l’aspetto sicurezza e implementazione del test nel software dei monopattini di nostra produzione che conta. L’investimento è stato in funzione di un macro-progetto che abbiamo attivato nel 2022 per migliorare la qualità dei nostri mezzi, oltre al rinnovo della flotta che stiamo attuando di città in città, in base alle richieste dalle normative vigenti. Nel complesso, questi investimenti hardware e software ammontano a vari milioni di euro. E tali investimenti in sicurezza e sostenibilità continueranno anche per tutto il 2023». La situazione attuale, nella sola Milano del resto, ha numeri che raccontano molto del fenomeno in corso. La città contava un bacino che solo l’anno scorso era di circa 150mila utenti, esattamente il doppio registrato nel 2021 secondo quanto riferito dalla stessa azienda. E ancor più sono da considerare con la formula sharing: con un milione i noleggi registrati nel 2022, l’impatto è considerevole sui cittadini e sulla viabilità. «Come azienda vogliamo proprio porci così come leader anche per i software, per dare un contributo fattivo alla cittadinanza, visto che la sharing mobility nel 2022, confrontandola con il 2021, è salita del 76% – riporta Giaretta – e rispetto al numero di chilometri percorsi si riscontra un calo del 80% della mortalità negli incidenti in monopattino. Un miglioramento che nasce proprio dal miglioramento stesso della tecnologia ad esso applicata». «Resta il fatto che, comunque, non solo i mezzi fanno la differenza, bensì anche una buona dose di educazione civica – ricorda il responsabile dell’UICI di Milano – un’attenzione che deve non solo essere riconducibile al mezzo ma anche all’utente. Occorre dare a chi usa questi mezzi anche un’educazione civica – al di là della specifica rumorosità del mezzo che non c’è ancora – ad esempio non parcheggiando il monopattino accanto al muro degli edifici, profili utili per la nostra traiettoria, ma piuttosto verso il marciapiedi».
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